La chiesa capitolare dell’Ordine a Firenze

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Chiesa dei SS. Filippo e Jacopo a Firenze La chiesa dei Santi Jacopo e Filippo è stata assegnata all’Ordine dall’arcivescovo di Firenze, nel 1986.

Un concentrato di storia di Firenze, la Chiesa dei SS. Filippo e Jacopo, si trova all’interno del trecentesco complesso ospedaliero di via della Scala. La prima notizia sicura che la riguarda è la concessione nel 1587, da parte del granduca Ferdinando I a Vittorio di Pellegrino dell’Ancisa, dell’edificio che la comprende, per fondare un ospizio di pellegrini in quello che era stato un ospedale sotto il patronato dei Michi, eminente famiglia di parte guelfa. Nel 1589, anno di miseria e carestia, Messer Vittorio vi accolse una giovane, «il cui onore era in pericolo», e dopo di lei numerose altre, a cui dare un’istruzione religiosa e insegnare un mestiere «lontano dai pericoli della povertà». Le Stabilite nella Carità, come vennero chiamate, erano alloggiate nel convento, mentre l’accoglienza ai pellegrini continuava nell’annesso ospedale, con grande efficacia e spirito caritatevole; gli assistiti ricevevano vitto, alloggio e capi di vestiario.

La Chiesa fu rinnovata nel 1626-27 a spese dell’arcivescovo Alessandro Marzi Medici, il cui stemma è presente, insieme a quello dei Michi, nell’edificio. Gran parte degli arredi originari, e alcuni dipinti, non si trovano più sul posto, ma la serie di affreschi che rappresentano le opere di misericordia corporale richiamano lo spirito di carità sempre vivo in quelle mura, così come i motivi decorativi, testine di angeli in pietra, le cui ali spiegate terminano in volute, che incorniciano i portali ai lati dell’altar maggiore. L’altare è sormontato da una magnifica cornice intagliata e dorata che ospita un fascio di raggi luminosi con piccole nuvole argentee intorno alla nicchia centrale. Nell’ex coro troviamo una tela seicentesca di scuola fiorentina, che rappresenta la Santissima Concezione di Maria, e sull’altare della parete sinistra un’altra dello stesso periodo, riconducibile ad un artista della cerchia di Matteo Rosselli: vi è raffigurata la Vergine in gloria con i santi Gherardo da Villamagna e Sebastiano. È un’opera di pregevole fattura con dettagli interessanti; ad esempio, il santo martire viene talvolta dipinto come un giovane cavaliere riccamente vestito, e con una freccia in mano, ed è per questo che il giovinetto di fronte all’eremita sarebbe identificabile proprio con lui.

Nel 1821 la Chiesa e gli ambienti di via della Scala furono concessi alla Confraternita della Santissima Concezione di Maria, nata all’interno di una istituzione più antica, la Compagnia dedicata a S. Francesco da Paola. Soppresse entrambe da Pietro Leopoldo nel 1785, e ripristinate nel 1792, la Confraternita, soprattutto ad opera della famiglia Bargagli Petrucci, effettuò lavori di consolidamento dell’edificio, ed altri per rimediare ai danni provocati dall’Arno nel 1966. Ma, per la progressiva diminuzione dei membri e la conseguente riduzione dell’attività, e con questa dell’uso dei locali, nel 1986 l’Arcivescovo di Firenze Cardinale Silvano Piovanelli decise di assegnare la cappella con il grande ex coro all’Ordine del Santo Sepolcro.

L’attenta e amorevole cura dei nostri confratelli e consorelle sta scrivendo, da allora, un nuovo capitolo della storia di questa prestigiosa chiesa fiorentina.

 

(Giugno 2022)