«Le Dame hanno gli stessi diritti e gli stessi doveri dei Cavalieri»

Teresa Maria Pitarch i Albós, Dama di Commenda, Membro del Consiglio della Luogotenenza per la Spagna Orientale, parla del contributo delle donne all’Ordine del Santo Sepolcro

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Teresa Maria Pitarch

«L’ Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme accoglie le Dame da molto tempo, oltre ai Cavalieri. Sempre più donne assumono il loro ruolo nella nostra istituzione pontificia, svolgendo molteplici attività.

Per raccontare la storia delle Dame dell’Ordine, è essenziale iniziare citando una donna molto illustre: Sant’Elena. Spinta dalla sua devozione al Santo Sepolcro, si recò a Gerusalemme alla ricerca della sua ubicazione. Per onorarlo, ordinò l’erezione di un sontuoso tempio in onore della Gloriosa Resurrezione di Gesù Cristo, costruito intorno alla montagna del Golgota e alla tomba di Cristo.

Successivamente istituì un capitolo di canonici - così chiamato per via del «canone», o regola, con cui Sant’Elena aveva organizzato il lavoro e i doveri di questi religiosi. Per la custodia e la conservazione del Santo Sepolcro, i religiosi furono assistiti da un certo numero di fratelli laici, ai quali, come segno distintivo, venne conferita una croce formata da cinque croci rosse, in memoria delle cinque piaghe di Nostro Signore.

Tuttavia, per sapere come sono nate le «Illustrissime Nobili Dame dell’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme», dobbiamo tornare indietro nel tempo. Fu solo con il Breve apostolico di Papa Pio IX (1868) che l’interesse delle Dame a collaborare alle opere missionarie del Patriarcato di Gerusalemme si fece evidente. È a questo punto della storia che appare il nome della nostra prima Dama, la contessa Maria Francisca Lomax, che si recò da Monsignor Valerga desiderosa di ottenere informazioni sull’Ordine al fine di farlo conoscere al suo entourage.

In realtà, la vera ragione della sua visita era quella di domandargli se potesse conferirle l’onore di poter portare la medaglia del Santo Sepolcro, come custode delle opere del Patriarcato, consapevole che le donne potevano ricevere questo tipo di onorificenze.

Di fronte al rifiuto del Patriarca, questa Dama perseverante domandò un’udienza privata a Sua Santità per chiedere la medaglia dell’Ordine del Santo Sepolcro. Il Santo Padre acconsentì a concedergliela, confermandole il diritto di indossarla come Dama Guardiana dell’Ordine.

La contessa Lomax è il primo nome ad apparire nel Libro dell’Ordine, aprendo il Capitolo delle Dame il 15 aprile 1871.

Successivamente, dopo essere stato nominato Patriarca di Gerusalemme, Mons. Bracco nominò una seconda Dama, la duchessa Rosina di Lesignano. In seguito, furono nominate Dame anche Catherine Theresia Berthet de Flahaul, di origine francese, e Theresia Cristina Maria, imperatrice del Brasile.

Il ruolo di Mons. Bracco è stato fondamentale nel processo di riconoscimento della missione delle Dame. Propose a Sua Santità di creare un ramo speciale dell’Ordine per le Dame che si impegnavano a pregare e ad amare la sacra reliquia e che avevano a cuore gli interessi della Terra Santa. Come ricompensa, avrebbero ricevuto le insegne dell’Ordine e il titolo di Nobili Dame del Santo Sepolcro.

Il successore di Pio IX, Papa Leone XIII, capo sovrano dell’Ordine, diede l’approvazione definitiva alle Dame nella sua lettera apostolica Venerabilis Frate Vicentius, in forma di Breve apostolico, il 3 agosto 1888.

Così, 136 anni fa, un discreto numero di Dame provenienti da vari paesi del mondo iniziarono a svolgere un ruolo decisivo in Terra Santa. Oggi, le Dame costituiscono circa un terzo dei nostri membri e lavorano con grande diligenza e partecipazione nelle nostre Luogotenenze e Delegazioni Magistrali. Inoltre, molte delle strutture periferiche dell’Ordine sono oggi dirette da donne.

Queste ultime sono promotrici di numerose azioni e, proprio come le donne che sono state presenti alla resurrezione di Cristo ne annunciarono la buona notizia, giocano un ruolo fondamentale.

Le Dame hanno gli stessi diritti e gli stessi doveri dei Cavalieri. È esattamente la stessa cosa. Testimoniare la propria fede e rispondere ai bisogni dell’Ordine e dei suoi membri fa parte del loro impegno personale. Tale impegno implica una grande generosità nell’uso delle loro risorse, delle proprie capacità, della loro influenza ed energia al servizio degli altri.

Ma vale la pena sottolineare, in particolare, tutto il lavoro svolto dalle Dame, attraverso la preghiera e l’azione, per promuovere la coesistenza pacifica tra tutti i popoli della Terra Santa. Fornire sostegno spirituale, morale e materiale attraverso la loro partecipazione a progetti di aiuto in Terra Santa, seguendo l’esempio delle prime Dame.

Contribuire al sostegno finanziario delle istituzioni e delle attività religiose, caritative, culturali e sociali della Chiesa Cattolica in Terra Santa è e sarà sempre una delle priorità delle Dame della nostra Luogotenenza.

La solidarietà delle nostre Dame, esercitata attraverso le varie proposte e attività all’interno dell’Ordine, in particolare con le donne della Terra Santa che sono nel bisogno e sono private dei mezzi per difendere sé stesse e i loro diritti, è diventata una delle funzioni speciali dell’Ordine.

Ma abbiamo ancora numerose sfide da affrontare. Dobbiamo fare il possibile affinché nuove Dame abbiano il desiderio di unirsi a noi, delle donne impegnate e coinvolte, che possano aiutarci a dare tutto il sostegno necessario per ottenere il riconoscimento, il rispetto della dignità e dei diritti umani degli individui, in particolare la libertà di religione e di culto e l’uguaglianza davanti alla legge, per tutti gli abitanti della Terra Santa.

Che Sant’Elena, Dama augusta e tenace, ci illumini e ci protegga affinché possiamo continuare con perseveranza il nostro lavoro nell’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme».

 

(Aprile 2023)